La casta di Siena

Blog non ufficiale del libro-denuncia sul sistema di potere senese

Il “postino” Don Acampa

Posted by grilliparlantisiena su Maggio 28, 2008

Da IlCittadinoOnline:

L’arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani, ha difeso in aula l’economo della curia senese, Don Giuseppe Acampa, definendolo un “postino” del vescovo: non ha mai preso decisioni da solo. Il sacerdote è sotto processo con l’imputazione di truffa – assieme all’industriale veneto Reneè Caovilla – per la vendita di un immobile a Siena, lasciato in eredità, nel 1999, per metà alla diocesi e per metà alla Misericordia.

Il processo è stato rinviato al prossimo 10 dicembre

Qualche giorno fa, il 1 Maggio 2008, sempre Don Acampa è stato rinviato a giudizio per l’incendio in Curia. Da Ipernity:

SIENA – Monsignor Giuseppe Acampa è stato rinviato a giudizio con l’accusa di incendio doloso e calunnia. L’udienza è fissata per il 12 novembre del 2008. Sono quasi le 15,30 quando il giudice delle udienze preliminari Angela Annese, pronuncia la sua decisione in camera di consiglio, dopo essersi ritirata per quasi un’ora.

All’udienza era presente anche don Acampa, che mentre il magistrato pronunciava la sua requisitoria recitava il rosario. La procura lo accusa di aver appiccato il fuoco negli uffici dell’economato il 2 aprile del 2006 e di aver tentato successivamente di incolpare l’archivista Franco Nardi che quella domenica mattina si trovava in curia.

I pompieri non hanno dubbi, al momento dell’arrivo della squadra in Arcivescovado, non sarebbero intercorsi più di 30, 40 minuti dall’inizio dell’incendio. E ciò renderebbe attendibile l’ipotesi che Acampa avrebbe appiccato il fuoco subito dopo la celebrazione della messa in Duomo, alle 11 (l’arrivo dei pompieri è certificato alle 11,28).

Il giovanissimo monsignore, economono della Curia senese, avrà un bel da fare a difendersi da queste pesanti accuse. Nell’eventualità che venissero accertate le responsabilità sarebbe un duro colpo anche per l’immagine dell’ Arcivescovo Buoncristiani e dell’intera curia locale.

Attendiamo novità sull’inchiesta.

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